Il Ministro che crede nell’Omeopatia?

Oggi pomeriggio mi trovavo a casa, anche se è il Primo Maggio, a causa del brutto tempo (e anche perché sono abbastanza agorafobico in questo periodo), e stavo facendo dei conti per una simulazione che sto preparando. In pratica devo calcolare quanti ioni sodio e cloro mettere in un dato volume per riprodurre la situazione che si avrebbe ad una data forza ionica, in particolare a concentrazione fisiologica (~150 mM).

Specificare la concentrazione molare (C)  infatti è equivalente a imporre un numero di elementi (N) in un dato volume (V):

C = {N \over V}

Dire che una certa soluzione contenga sale a concentrazione 1 \text{M} (1 “molare”) significa che abbiamo 6.022 * 10^{23} (Numero di Avogadro = 1 mole)  molecole di sale nel volume di 1 litro (10^{-3} m^{3} )

Il volume con cui ho a che fare è molto piccolo, per darvi un’idea faro dei conti espliciti.

1.0 \r{A} corrisponde a 10^{-10} = 0.0000000001 \text{ metri}, ed è più o meno l’unità di misura che serve a descrivere la lunghezza dei legami chimici (la distanza tra l’idrogeno e l’ossigeno di una molecola d’acqua a temperatura ambiente è in media 0.958 \r{A}).

Il volume della “scatolina” che racchiudere il sistema che io voglio simulare è di :

{141 * 183 * 359}{\r{A}}^3 = {9.3*10}^{-21} \text{ litri}

così ho calcolato il numero di ioni sodio (e cloro) da aggiungere per avere una concentrazione C = 150 \text{ mM} = 0.15 M e il conto è presto fatto:

N=C*V=0.15*{6.022*10}^{23}*{9.3*10}^{-21}=842.8

che arrotondiamo a 843.

Mi sono ovviamente stupito dell’elevato numero di ioni presente in un volume così piccolo. Per darvi un idea : il volume approssimato degli oceani è circa 134 miliardi di km cubi corrispondente a 134*10^{21} litri, il rapporto fra il mio piccolo parallelepipedo ed un litro d’acqua è pari a quello che c’è tra una bottiglia e la totalità degli oceani terrestri! E in questo piccolo parallelepipedo di soluzione ci sono circa 800 ioni di sodio e altrettanti ioni cloruro.

Arriviamo al dunque

Giocando con le potenze mi sono venute in mente le diluizioni omeopatiche. Non voglio andare nei particolari delle critiche all’Omeopatia (che io condivido al 100%) in quanto potete trovare articoli molto più documentati al riguardo (qui qui e qui ad esempio). Nella Omeopatia per “curare” alcuni disturbi della salute vengo somministrati delle piccole sfere (in genere di zucchero) contenti una piccola goccia di acqua ottenuta tramite una serie di diluizioni, intervallate da processi di “succussione” o “dinamizzazione” (la soluzione viene agitata per una certo numero di volte). Partendo da un estratto concentrato di una certa sostanza (che già di per se non sarà puro al 100% ma certa concentrazione, si spera misurabile, del principio attivo) si procede prendendone una certa frazione e la si diluisce in un volume pari a quello di partenza. Ad esempio in una diluizione “1 a 10” se parto da 1 litro di principio attivo, ne prendo 0.1 litri e li dissolvo in 1 litro di acqua distillata, in una diluizione “1 a 100” dissolvo 0.01 litri in 1 litro e così via.

I preparati omeopatici riportano sulla scatola il procedimento usato per la loro preparazione tramite dei codici:

10D = 10 diluizioni successive “1 a 10”

9CH = 9 diluizioni successive “1 a 100”

un preparato 9CH quante molecole di principio attivo contiene? 9 diluizioni successive “1 a 100” significa che al termine del processo la soluzione conterrà una frazione ({1 \over 100})^9=10^{-18} rispetto alla concentrazione di partenza. Ipotizziamo di avere una soluzione di partenza 1M di cloruro di sodio (circa 58g/l, l’acqua di mare ne contiene in media 35g/l) il preparato omeopatico 9CH equivale ad una concentrazione 10^{-18}\text{ M}=1.0\text{ aM} (“1 attomolare”).

Ora calcoliamo quanti atomi di sodio ci sono in un dato volume, per esempio una goccia (10^{-6}\text{ l}), di preparato 9CH di acqua salata:

N=1.0\text{ aM}*0.1\text{ l}=10^{-18}*{6.022*10}^{23}*10^{-6}=0.06

quindi per aver speranza di assumere una singolo ione sodio dobbiamo ingollare circa 16 pasticche (c’é nessuno????!!).

Fatti questi conti sono andato sul sito della Boiron per cercare qualche riferimento su dei preparati da loro commercializzati, e pero’ mi sono imbattuto in questa pagina:

http://www.boiron.it/azienda/storie-boiron/omeopatia-e-sport-la-testimonianza-di-josefa-idem.shtml

in cui si riferisce di un’intervista alla campionessa olimpica Josefa Idem, eletta alla Camera dei Deputati nelle fila del PD alle elezioni del Febbraio  2013 e nominata Ministro per le pari opportunità, dello sport e delle politiche giovanili nel Governo Letta (28 aprile 2013). Il video allegato è un semplice teaser con un sottofondo musicale e delle immagini di quello che sembra essere un incontro avvenuto in una sede della Boiron a tema “Omeopatia e Sport”. L’incontro non è chiaro quando si sia svolto, ma pare chiare che risalga a prima della olimpiadi di Londra del 2012 (come si puo’ dedurre dal testo), e all’epoca Josefa Idem non ricopriva alcuna carica istituzionale (a parte forse quella di Assessore allo Sport del Comune di Ravenna).

L’intervista riportata è molto generica, ma è interessante notare che i malanni che l’On. Idem dichiara di aver curato sono tutti molto leggeri (ad esempio tendinite con “arnica”). E’ interessante anche come la campionessa dichiara di essere “passata” all’omeopatia :

Io sono arrivata in Italia nell’88 e prima di allora non ero mai andata da un medico omeopata, non ce n’era ancora stata la necessità, ero sempre stata bene…Il mio avvicinamento definitivo all’omeopatia è stato nel 2000. Ad aprile, prima delle Olimpiadi, ho assunto antibiotici per 37 giorni a causa di una forte bronchite ed ero davvero debilitata. Fortunatamente, ho incontrato un medico omeopata che mi ha prescritto una cura omeopatica mirata della durata di 3 mesi, dopo la quale sono stata bene per anni.

L’Onorevole Josef Idem

C’è qualche cosa di strano nelle dichiarazioni dell’Onorevole Idem (ma potrebbe essere dovuto al fatto che non sono un Medico né un Omeopata). Una terapia antibiotica di 37 giorni mi sembra veramente lunga, mi chiedo se avesse provato più antibiotici, e dopo un così lungo periodo è normale sentirsi spossati. Gli antibiotici infatti uccidono anche la flora batterica intestinale, i batteri presenti nel nostro intestino con cui conviviamo in simbiosi, che ci aiutano nella digestione, e in parte ci proteggono da alcune infezioni. Probabilmente l’interruzione stessa della cura antibiotica contribuì a migliorare la condizione di salute della campionessa olimpica.
Inoltre “3 mesi” di cura omeopatica (dopo più di un mese di antibiotico) per guarire da una infezione (suppongo) di non gravissima entità non mi sembrano un grandissimo risultato… comunque ognuno fa le proprie scelte.
Ed infatti io non sto qui a discutere delle scelte personali, sulle quali non mi permetterei mai di giudicare una persona, ma qui stiamo discutendo del fatto che un Ministro della Repubblica Italiana, ha in passato dichiarato di essere un sostenitore della pratica Omeopatica. Credo sia importante che convinzioni del tutto “personali” non influiscano su scelte che coinvolgano l’intera popolazione Italiana. Al momento in italia chi desidera utilizzare preparati Omeopatici è libero di farlo (e io sono perfettamente d’accordo che tale libertà venga preservata), sebbene la mia esperienza diretta mi dice che la quasi totalità delle persone che la utilizzano non ne conoscono i dettagli (vedi diluizioni).
Anche quando si presentano i dati che dovrebbero far “scattare il dubbio” la risposta è “l’importante è che funzioni”. Ed infatti dal mio punto di vista il vero problema dell’Omeopatia non è l’Omeopatia, ma il fatto che la maggior parte delle persone non conosce (o decide di ignorare) il metodo scientifico, che viene normalmente utilizzato nella progettazione dei composti che possono essere considerati “farmaci”.
D’ora in avanti ho deciso che voglio dedicare una piccola parte del mio tempo alla scrittura di questo blog, anche per cercare di approfondire queste tematiche, spero di poter contribuire alla ricerca di un modo per riconciliare l’uomo comune con la scienza.